Cavi e connessioni
Cavi e connessioni, quando l'apparenza inganna...
RCA, S-Video, Mini Jack o forse HDMI? E perché non un bel DVI? Queste sono solo alcune delle questioni che chi sbarca per la prima volta sui lidi dell'Home Theater è chiamato a fronteggiare; con un po' di pazienza, o anche solo con una discreta pratica, ogni problema verrà ridimensionato, ma possiamo comprendere i dubbi e le incertezze di colui che, alle prime armi, viene assalito da una selva oscura di sigle, acronimi, cavi, cavetti e connessioni audio/video. Ce la farà? Noi gli diamo una mano...
Il problema, quanto meno in apparenza, c'è: osservando il pannello posteriore di un amplificatore audio/video, di un display digitale o di un "comune" lettore DVD, si possono notare connettori diversi in quando a forma e funzione, dai più comuni RCA per l'audio e il video a sofisticati connettori HDMI in grado di trasferire in modo tutto digitale sia l'audio che il video tra sorgenti, display e ricevitori compatibili.
Ma prima di tutto parliamo di connessioni: per trasferire il video dalla sorgente (supponiamo il lettore DVD) al display ci sono diverse "modalità", ognuna delle quali ha proprie caratteristiche e un certo livello qualitativo; quale usare dipende dalle possibilità concretamente offerte dallo specifico lettore DVD e dal display cui lo si vuole collegare. Di connessioni video ce ne sono molte: c'è lo sfortunato - e qualitativamente poverissimo - videocomposito, c'è il migliore S-Video, poi il video component, l'RGB e il video digitale da trasferire via DVI o HDMI. Se S-Video è certamente meglio del videocomposito, il component li batte entrambi ma è qualitativamente inferiore - per esempio - rispetto a HDMI (o DVI), che ha dalla sua il trasferimento digitale e l'ottima qualità che questo determina.
Fin qui, stiamo parlando di connessioni video. Ma a questo punto ci si potrebbe anche domandare: a ogni connessione (videocomposito, S-Video, component...), corrisponde uno specifico tipo di cavo e connettore? La risposta - purtroppo, per un certo grado di confusione che può originare - è negativa: per fare un esempio, il segnale videocomposito può essere trasferito dal lettore DVD al display tramite un comune cavo RCA, ma anche via Scart, mentre l'S-Video ben si adatta sia alla Scart che al connettore Mini DIN da 4 poli (quello rotondo, molto comune nelle videocamere), senza trascurare che l'RGB "viaggia" senza problemi sulla Scart che sul VGA, ovvero la tipica connessione tra il monitor del PC e la scheda video. Fin qui, abbiamo parlato di video analogico: il mondo del video digitale è conteso tra le connessioni DVI e HDMI, entrambe capaci di grosse prestazioni e grande qualità, la cui principale differenza riguarda la possibilità di veicolare anche l'audio, assente nella prima, cavallo di battaglia della seconda.
E se parlassimo di audio? Stessa cosa, ma chiaramente più semplice: la distinzione fondamentale è tra segnale analogico e digitale, laddove il trasferimento del primo (per esempio dal lettore CD all'amplificatore, o dal DVD Player a un preampli) si avvale pressoché costantemente di cavi RCA, mentre per il secondo ci sono diverse opzioni tra cui il Toslink (il classico "cavo ottico"), il digitale coassiale (che è anch'esso un RCA), il Firewire (quello usato comunemente per trasferire i filmati dalla videocamera DV al computer) e soluzioni proprietarie (come il Denon Link) che, a fronte di uno scopo comune, richiedono cavi e connettori diversi. Allora avventuriamoci nella sfida dei cavi e dei connettori, esaminando le possibilità più comuni offerte dal mercato...
Scart, impossibile non conoscerlo
Chi non ha mai visto, e/o usato, un cavo Scart? È quello più comune in assoluto, quello che si usa ogni giorno per collegare il videoregistratore (o il DVD Player, in mancanza di meglio) alla televisione. Alle estremità, due voluminosi connettori composti da 21 piedini che devono essere collegati singolarmente, pena l'impossibilità di usare la presa in tutte le sue estensioni. In alcuni casi si sono sviluppate versioni "semplificate", dalla piedinatura incompleta e incapaci di sfruttare appieno le potenzialità dello standard.
La presa Scart è bidirezionale e può trasmettere il segnale analogico RGB (preferibile), S-Video, videocomposito e audio stereo. La capacità di trasmettere in contemporanea sia l'audio che il video è il principale punto di forza di questo standard, che di conseguenza ha riscosso un successo ben maggiore rispetto a tutti gli altri. Dalla qualità del cavo dipende larga parte del risultato visivo, soprattutto in considerazione della natura analogica del segnale che viene fatto transitare: le sue stesse caratteristiche lo rendono un bersaglio ben visibile per ogni genere di disturbo, cui si può porre rimedio proprio con un cavo di ottima qualità (questo giustifica oscillazioni di prezzo notevoli). Vista la capacità di veicolare diversi tipi di segnale video, nel corso degli anni sono state sviluppate diverse "varianti" accomunate da un connettore Scart a un'estremità e uno (o più di uno) di diverso tipo all'altra: per esempio ci sono cavi con una presa Scart da una parte e un S-Video Mini DIN dall'altra, o con una Scart e RCA videocomposito dall'altra, con in aggiunta (in entrambi i casi) degli RCA stereo per il collegamento dell'audio.
RCA, sinonimo di audio analogico
Il cavo RCA svolge in ambito audio/video un ruolo da assoluto protagonista: disponibile in versione maschio (sul cavo) e femmina (nell'apparecchio AV, come i lettori DVD e amplificatori), il cavo RCA è utilizzato per una moltitudine di scopi, ma soprattutto per trasportare il segnale audio analogico dalla sorgente all'amplificatore audio/video. Ogni cavo RCA trasporta un solo canale, e ciò significa che per il collegamento del lettore CD all'amplificatore c'è bisogno di due RCA (per convenzione colorati di bianco e rosso). Lo stesso si può fare con il lettore DVD, ma quelli dotati di decoder 5.1 interno (Dolby e DTS) dispongono non solo delle tradizionali uscite RCA stereo, ma anche 5.1 (sempre su cavo RCA): in questi casi per godere del segnale 5.1 decodificato dal player c'è proprio bisogno di sei cavetti RCA da collegare ad altrettanti ingressi dell'amplificatore. Stesso discorso per il lettore DVD Audio e quello Super Audio CD.
RCA è anche audio digitale: un cavo a un solo canale con impedenza di 75 Ohm viene utilizzato per trasferire il segnale S/Pdif dalla sorgente all'apparecchio incaricato della decodifica (tipicamente, l'amplificatore audio/video). In questi casi, il cavo RCA è noto come "cavo coassiale". Discorso analogo, infine, anche per il video: lo stesso cavo singolo (di solito contrassegnato dal colore giallo sui terminali) viene usato per il videocomposito, mentre una terna di RCA (rosso, verde, blu) è sinonimo di video component, qualitativamente molto più pregiato del precedente.
Jack e mini Jack, soprattutto... cuffie
Ecco un altro tipo di cavo (o, meglio, di terminale) che non ha bisogno di presentazioni: il Jack - e la sua variante "minore" Mini-Jack - è utilizzato soprattutto in ambito audio ed è un connettore da 6.3 mm di diametro che trova limitate applicazioni in ambito Home Theater. Usato soprattutto in ambito professionale, svolge ancora una funzione importante per il collegamento delle cuffie (consumer) alla sorgente HT o all'amplificatore. In entrambi i casi, solitamente si tratta di un terminale Jack (quello più grande). Il Mini Jack, invece, è la versione da 3.5 mm di diametro ed è utilizzata per i medesimi scopi ma in apparecchi che - per problemi di dimensione - preferiscono connessioni "miniaturizzate". Riproduttori audio portatili, schede audio per PC, ma anche fotocamere e videocamere, nelle quali potrebbe veicolare anche il video composito.
Mini DIN, sinonimo di S-Video
In ambito audio/video è spesso utilizzato anche un altro tipo di connettore, il Mini DIN a 4 poli, generalmente noto - dato il suo utilizzo "esclusivo" - come cavo "S-Video". Il cavo è composto da due terminali maschio che vengono utilizzati per collegare la sorgente video (solitamente il lettore DVD) al display predisposto, ovvero alla stragrande maggioranza dei TV delle ultime generazioni. Il cavo utilizza tutti e quattro i pin, assegnando a quelli più interni il segnale di luminanza (Y) e il croma a quelli esterni: da ciò deriva la sigla S-Video, che significa appunto "video separato" e non Super Video come talvolta si legge. Da notare, infine, che questo tipo di cavo dispone alcune varianti, tra le quali la più comune è quella con il terminale Mini DIN a un'estremità e dall'altra lo Scart: visto che quest'ultimo può veicolare il segnale S-Video, questa soluzione è ideale per chi vuole usufruire della qualità S-Video ma non ha alcun Mini DIN nel Display.
VGA e DVI, dal mondo informatico fig. 6 Video digitale avanti tutta! Con un collegamento di tipo DVI si trasporta il video digitale dalla sorgente al display senza alcuna conversione in analogico. Massima qualità assicurata. Chi utilizza, per lavoro o per passione, quotidianamente un Personal Computer, ha senza dubbio sentito parlare della connessione VGA: è in buona sostanza quella che - ancora nella stragrande maggioranza dei casi - viene utilizzata per collegare la scheda video del PC con il monitor e per trasferire il segnale video tra i due componenti, che è del tipo analogico RGBHV, ovvero RGB con sincronismi separati. Data la natura analogica del segnale trasferito, la qualità del cavo è un fattore determinante: un prodotto scadente porta con sé svariate interferenze. In ambito audio/video, la presa VGA è usata da alcuni lettori DVD e display, ma si tratta pur sempre di una connessione molto meno usata rispetto ai concorrenti video component (in "area" analogica) e DVI per i digitali. Tornando all'ambito informatico, la connessione video più pregiata (tra la scheda video e il monitor digitale, quindi LCD) è senza dubbio il DVI: acronimo di Digital Visual Interface, DVI nasce in ambito informatico e solo in un secondo tempo viene "trasferito" all'elettronica di consumo, laddove rappresenta una connessione video di alto livello tra lettori DVD, display digitali e videoproiettori. È uno standard "tutto digitale" e solo video, con trasmissione di segnali RGBHV o component. I cavi DVI sono Single Link, ovvero con 12 pin, e Dual Link, con 24 pin attaccati. La differenza è importante poiché riguarda la risoluzione massima veicolabile: 1.920 x 1.080 nel primo caso, 2.048 x 1.536 nel secondo. HDMI, la Scart del terzo millennio fig. 7 La qualità è assicurata dalla connessione digitale, la versatilità dal fatto di veicolare sia l'audio che il video. E' HDMI, presente e futuro delle connessioni audio/video; di sicuro ne sentiremo parlare a lungo... HDMI è il meglio di due mondi: la qualità del trasferimento completamente digitale e la capacità di trasferire (a differenza di DVI) sia l'audio che il video. E questo lo rende non solo l'interfaccia attualmente più evoluta, ma anche quella che meglio si coniuga con le esigenze di integrazione audio/video e con la tendenza verso l'alta definizione: lo standard HDMI, già usato da alcuni lettori DVD, display digitali e videoproiettori, supporta tutti i formati video esistenti e può trasportare segnali audio fino a 7.1 canali, trasferendoli senza perdita di qualità all'amplificatore predisposto per la decodifica. Da segnalare, infine, che i cavi HDMI sono solitamente più sottili ma anche più robusti di quelli DVI, e rappresentano in questo modo una scommessa vincente sul futuro dell'audio/video.
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